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OSTEOPATI E DISTURBI MANDIBOLARI

Rapporto tra postura e occlusione

Lussazioni mandibolari, classi occlusali non fisiologiche, malocclusioni, digrignare  i denti la notte, sentire i “click” in apertura e chiusura della bocca, sono tutte condizioni che l’osteopata non può non prendere in considerazione durante la valutazione osteopatica del proprio paziente.

L’articolazione temporo-mandibolare si deve integrare nella valutazione e nel trattamento del paziente quando si riscontrano

Rigidità e dolore a livello della cervicale alta

Cefalee croniche e ricorrenti

Inizierà, perciò, il trattamento solo dopo aver eseguito un’accurata diagnosi osteopatica tramite anamnesi, osservazione e palpazione, l’operatore verificherà se chiusura ed apertura della bocca influenzano effettivamente il movimento del cranio e della colonna cervicale.

L’Osteopatia si dimostra efficace nel risolvere casi di malocclusione perché aiuta a bilanciare il morso ripristinando la funzionalità del movimento delle ossa craniche e procederà attraverso tecniche craniali per mobilitare la base cranica, le ossa del palato e la sincondrosi sfeno-basilare, viscerali per sbloccare tensioni fasciali legate alla mascella (stomaco ed esofago, ad esempio) o tensioni muscolari della mascella e dei legamenti. Attuerà manipolazioni per rilasciare gli adattamenti posturali in diverse parti del corpo che possono incidere sull’articolazione causando malocclusione.

Il trattamento dell’Osteopata prevede delicate mobilizzazioni e manipolazioni articolari e muscolari a livello della mascella nonché un accurato lavoro di correzione posturale a livello funzionale.

    Francesca Di Dio - MioDottore.it

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